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Come mai quando ti svegli sei sempre stanco?

Forse non sai che potresti soffrire di un disturbo relativamente comune:

– La Sindrome delle apnee notturne.

Si tratta di un disturbo, in cui durante il sonno la respirazione si interrompe una o più volte, oppure rallenta eccessivamente.

Di solito la respirazione riprende normalmente.

In alcuni casi è accompagnata da un russamento molto sonoro.

L’apnea nel sonno è di norma una patologia cronica, che disturba il sonno e quando la respirazione si interrompe o rallenta, il paziente passa dal sonno profondo a un sonno più leggero.

Per questa ragione la qualità del sonno può essere causa di forte stanchezza durante il giorno.

La maggior parte dei pazienti che ne soffre non sa di essere malato, perché il disturbo si presenta soltanto durante il sonno, tanto che in genere sono i famigliari o il partner a notare per primi i sintomi.

La tipologia più comune è l’apnea ostruttiva.

Questa provoca un ostruzione o collasso delle vie respiratorie durante il sonno, rallentando o interrompendo la respirazione, provocando un forte russamento.

L’apnea ostruttiva del sonno è più diffusa tra i pazienti in sovrappeso, ma può colpire chiunque.

I sintomi più comuni dell’apnea ostruttiva sono:

  • stanchezza e difficoltà di concentrazione durante il giorno,
  • depressione a irritabilità,
  • russamento notturno o respirazione rumorosa,
  • episodi di sudorazione notturna,
  • pause nella respirazione durante il riposo (apnee),
  • risvegli bruschi accompagnati da ansimare o senso di soffocamento,
  • risveglio con la bocca secca o mal di gola,
  • mal di testa mattutino.

Se le vie respiratorie sono bloccate durante il sonno, i polmoni non ricevono una quantità sufficiente di aria, quindi si può manifestare un forte russamento e un abbassamento improvviso del livello di ossigeno nel sangue.

Gli abbassamenti frequenti del livello di ossigeno nel sangue e la cattiva qualità del sonno possono provocare il rilascio degli ormoni dello stress che fanno aumentare la frequenza cardiaca e il rischio di ipertensione, infarto, ictus.

Un altro sintomo frequente dell’apnea nel sonno è la sonnolenza diurna, avvertita sul posto di lavoro o quando si è alla guida.

Come si può intercettare questo tipo di problematica?

Tramite un esame chiamato POLISONNOGRAFIA.

La Polisonnografia è il tipo di esame del sonno più usato per diagnosticare l’apnea nel sonno: registra l’attività cerebrale, i movimenti oculari, il battito cardiaco e la pressione.

Al termine dell’esame, si controllano i risultati per verificare se il paziente soffre di apnea nel sonno e la gravità del disturbo.

Alla SMILEDOC preferiamo un approccio pratico e riabilitativo, minimamente invasivo, tramite una serie di metodologie e strumenti per risolvere il problema dell’apnee notturne quando questo è causato da problemi a carico della mandibola.

Preferiamo educare il corpo dei nostri pazienti a funzionare in modo corretto, ripristinando le funzionalità e le meccaniche che la natura ha predisposto e risolvendo così i problemi in modo naturale, lavorando in modo funzionale.

Il nostro approccio è quello di riportate al paziente la qualità della vita migliore possibile.

 

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 LO STRESS SOVRACCARICA L’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE

L’origine dei problemi a carico dell’ATM è vario, possono essere chiamati in causa più fattori, che predispongono o scatenano il problema:

. prima fra tutte le malocclusioni;

. problemi dentali, fenomeni biologici, psicologici (stress e ansia), malattie degenerative;

. problemi post-traumatici;

. stili di vita errati;

. problematiche genetiche.

Un numero sempre crescente di casi negli ultimi anni è associata a problematiche di tipo psicologico.

Esiste un rapporto tra i disturbi all’articolazione temporo-mandibolare e lo stress?

Lo stress psico-emotivo causato dalle frustrazioni della vita, nevrosi, possono essere chiamati in causa tra i fattori predisponenti più importanti per i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.

Così come l’ansia può essere causa per patologie in altri distretti del corpo, come ad esempio nell’ ipertensione arteriosa” o nell’apparato digerente con “il colon irritabile” o “la gastrite”, alla stessa maniera può essere la causa per i disturbi del sistema masticatorio .

Non importa quale sia la causa o il tipo, ma lo stress chiede un costo al nostro corpo, come energia vitale necessaria per far fronte a queste condizioni.

ECCO PERCHE’ LO STRESS SOVRACCARICA L’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE

Lo stress deve essere considerato come una fonte di problemi dell’ATM.

Stringere i denti e/o la mascella è una risposta naturale ad un aumento dello stress, ma ciò comporta una compressione eccessiva delle articolazioni temporo-mandibolari e a sua volta, fa sì che le superfici articolari vengano messe a rischio di usura.

Tutto questo può causare dolore in questo distretto e in zone a esso connesse.

Quando lo stress in eccesso è un fattore disfunzionale per l’ATM, lo gnatologo dovrà, innanzi tutto, mettere in atto dei meccanismi che possano proteggere l’articolazione e poi dovrà indirizzare il paziente verso metodiche o terapie che possono ridurre lo stress.

Tra queste metodiche citiamo la psicoterapia, lo yoga, il massaggio terapeutico per il rilassamento, la terapia cranio-sacrale per ridurre il tono simpatico, ipnoterapia e/o biofeedback per sviluppare il controllo cosciente dell’ ipertono muscolare.

Alcune o tutte queste tecniche dovrebbero essere prese in considerazione, a seconda del paziente e della possibilità di accedere a tali procedure.

Se vuoi approfondire questi temi clicca qui: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22879007/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Malocclusione e postura? Tutta una questione di denti

Soffri di cefalee continue?

Avverti uno scatto sonoro o schiocco quando apri la bocca?

Hai avuto uno o più episodi in cui sei rimasto/a con la bocca bloccata?

Potrebbe trattarsi di un problema all’articolazione temporo-mandibolare.

Forse non tutti lo sanno, ma esiste un legame diretto tra denti e postura.

A causa dei sintomi non facilmente riconoscibili, spesso si arriva ad individuare il problema, solo dopo molto tempo e dopo aver consultato uno specialista.

Non uno specialista qualunque, ma uno Gnatologo.

Lo Gnatologo è l’esperto di occlusione,  ed è l’unico che ha le competenze per la risoluzione di problemi riguardanti disordini articolari e muscolari dell’articolazione temporo-mandibolare.

Una malocclusione dentale può condizionare la postura di una persona?

Certamente.

Il motivo è molto semplice: nel momento in cui la mandibola è costretta ad assumere una posizione scorretta, i muscoli che la sostengono manifestano una tensione che si estende anche agli altri muscoli.

Per questo motivo, tutto il corpo cercherà un nuovo equilibrio.

Pertanto, una malocclusione dentale favorirà l’insorgere di squilibri muscolari che possono creare a loro volta altri tipi di disturbi come cefalee, contratture muscolari e blocchi articolari.

L’occlusione imperfetta si manifesta in età adulta,  quando è terminato sia lo sviluppo dei denti e ossa, sia quello posturale.

Quali sono le possibili cause?

Possono essere di carattere ereditario oppure dipendere da atteggiamenti comportamentali scorretti.

Può essere causata anche da cattive abitudini infantili come succhiare il pollice, utilizzare il ciuccio.

Altri fattori possono essere: la perdita di uno o più elementi, la mancata ricostruzione dei denti possono compromettere seriamente il corretto equilibrio tra le arcate  dentarie.

Per risolvere problemi di postura e dolori osteo-articolari derivanti da malocclusione, bisogna rivolgersi ad uno Gnatologo.

Dopo un’accurata visita provvederà a risolvere il problema tramite una terapia gnatologica adatta al caso in questione.

Vai:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11494618/

 

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Qual’è il segreto di un campione?

Negli ultimi anni molta attenzione si è rivolta al miglioramento delle performance degli atleti.

La continua ricerca del miglioramento dei risultati negli sport, ha portato a grandi investimenti,  per quanto riguarda il perfezionamento minuzioso dell’allenamento per ottenere prestazioni ottimali.

Una corretta occlusione consente una corretta posizione della mandibola nello spazio e può essere raggiunta indossando dei particolari dispositivi dentistici. 

Il raggiungimento di questa condizione sembra essere un vantaggio per tutti gli atleti, e soprattutto per coloro che hanno una disfunzione dell’ATM. 

Tramite uno studio si è giunti alla convinzione comune che la correzione dell’occlusione o l’uso di un dispositivo orale potesse migliorare le prestazioni di un atleta.

E’ stata eseguita una ricerca su database elettronico che ha ottenuto 141 risultati; quindi, a seguito dell’applicazione dei criteri di inclusione, sono stati selezionati solo 11 articoli.

Una buona occlusione sembra essere un vantaggio per gli atleti.

Una corretta posizione e funzione dell’ATM risulta di fondamentale importanza per il mantenimento di un adeguato assetto ed equilibrio posturale corporeo sia statico che dinamico durante l’esecuzione del gesto atletico.

Questo consente di evitare infortuni muscolo-articolari e di esprimere al meglio le proprie potenzialità fisiche.

Si è osservato come, stabilizzando l’ATM in posizione centrica fisiologica e rendendo simmetrica l’attività muscolare mandibolare con l’uso di alcuni dispositivi specifici, o proteggendo l’apparato oro-buccale da eventuali traumi tramite dei dispositivi, gli atleti mostrino risultati di prestanza fisica nettamente migliori e superiori rispetto al non indossare tali strumenti.

Sono state registrate delle misurazioni specifiche nello sportivo agonista.

Queste hanno rivelato :

-Incremento di circa il 12% della velocità

-Diminuzione di circa il 25% della produzione di acido lattico

-Riduzione del livello di affaticamento muscolare in seguito all’attività sportiva

-Diminuzione del consumo di ossigeno

-Aumento della forza e della potenza muscolare

-Aumento della resistenza muscolare

-Miglioramento della coordinazione e della stabilità corpore.

Un problema di occlusione, una masticazione non corretta, un disturbo temporo-mandibolare possono provocare alterazioni posturali

Ciò può condurre ad uno squilibrio e sovraccarico muscolare tale da comportare una riduzione della capacità motoria e di conseguenza un calo della performance sportiva.

Tutto questo aumenta così il rischio per l’atleta di incorrere in infortuni muscolo-articolari.

Ad esempio, il serramento dei denti, movimento frequente in situazioni competitive che possono indurre stati ansiosi nell’atleta, provoca perenne contrazione e compressione dei muscoli mandibolari e questo conduce alla produzione di un eccessivo quantitativo del cortisolo, ormone dello stress: ciò determina mancanza di concentrazione, debolezza e stress psicologico.

Questi dispositivi consentono di riequilibrare l’occlusione dentale, di migliorare quindi l’assetto posturale e di conseguenza di aumentare il rendimento fisico.

E’ per questo che molti degli sportivi più famosi hanno fatto ricorso all’uso di questi dispositivi: tra questi Novak Djokovic nel tennis, Cristiano Ronaldo nel calcio, Valentino Rossi nel motociclismo, Tiger Woods nel golf e molti altri.

Il nostro metodo, sviluppato dal Dottor Civero, si basa su terapie gnatologiche specifiche sviluppate in decenni di studi ed esperienza e realizzate “su misura” per il paziente per riallineare e riabilitare la mandibola nel modo più naturale e meno invasivo possibile.

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Come l’ansia danneggia l’articolazione temporomandibolare

L’ansia e lo stress possono essere considerati i fattori scatenanti per patologie in alcuni distretti del corpo:

Ad esempio nel sistema cardio vascolare con “l’ipertensione arteriosa” o nell’apparato digerente con “il colon irritabile” o “la gastrite”,

In ugual modo, possono essere chiamati in causa per i disturbi del sistema masticatorio e del sistema neuro-muscolare a esso connesso compresa soprattutto l’articolazione temporomandibolare.

Solitamente stringere i denti o la mascella è una risposta naturale a un aumento dello stress, fa sì che le superfici articolari vengano messe a rischio di usura. Tutto questo può causare dolore in quella zona e in zone a esso connesse.

Questo fenomeno si accentua soprattutto se l’articolazione è già danneggiata o l’occlusione non è perfetta.

Cosi si capisce se l’articolazione è già danneggiata e predisposta ad un aggravamento?

Di solito fa rumore quando si apre e chiude la bocca.

E’ una situazione molto presente nella popolazione mondiale, sia per la grande diffusione di malocclusioni che per l’enorme carico di stress che tendenzialmente oggi si è sottoposti.

I disordini temporo-mandibolari sono un insieme di condizioni dolorose e disfunzionali di natura degenerativa che interessano le articolazioni della bocca, la muscolatura masticatoria e le strutture che sono connesse.

Esiste un rapporto emotivo quindi tra i disturbi temporo-mandibolari e lo stress. L’ansia può danneggiare l’articolazione temporomandibolare.

Lo stress psico-emotivo causato dalle frustrazioni della vita, nevrosi, emozioni subconsce distruttive, possono essere quindi chiamati in causa nell’osservazione dei disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.

Infine possiamo dire che l’ansia danneggia l’articolazione temporomandibolare.

Se vuoi approfondire questi temi clicca qui: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22879007/

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LA MALOCCLUSIONE DENTALE DANNEGGIA LA PERFORMANCE SPORTIVA?

La continua ricerca del miglioramento dei risultati negli sport, porta a grandi investimenti,  in termini di attrezzature sportive e di perfezionamento minuzioso dell’allenamento per ottenere prestazioni ottimali.

Lo studio e la conoscenza della fisiologia del sistema stomatognatico (l’apparato masticatorio) può fare la differenza per il successo degli atleti ad alte prestazioni.

Nella popolazione in generale, di qualsiasi nazionalità, l’indice delle persone che presentano qualche tipo di disfunzione occlusale o dell’articolazione temporo-mandibolare è circa l’80%.

Queste statistiche si riferiscono ovviamente anche gli atleti, tali disfunzioni danneggiano non solo le prestazioni sportive, ma aumentano anche il rischio di lesioni, soprattutto di tipo muscolare.

Le principali disfunzioni del sistema stomatognatico che interferiscono negativamente nelle prestazioni atletiche sono tre:
1) la respirazione orale;

2) masticazione sbilanciata da un lato;

3) disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare.

Quindi possiamo dire che la malocclusione dentale danneggia la performance sportiva.

Per capire come questi fattori agiscono, è necessario comprendere il meccanismo della fisiologia neuromuscolare.

Tutti i muscoli scheletrici hanno una certa estensione a riposo, chiamato tono muscolare.

Esistono essenzialmente due tipi di tono, il basale e il segmentale.

Il tono segmentale, ovvero di una zona corporea, può essere fisicamente
trattato in modo localizzato, anche a livello del singolo muscolo.

Ma il tono basale è controllato dal sistema nervoso centrale, è quindi autonomo (come il battito del cuore) ed è impossibile trattarlo per ottenere una risposta volontaria da parte dell’atleta.

L’estensione muscolare basale è regolata, nel cervello in una regione chiamata formazione reticolare.

Da questa struttura emergono i nervi che attivano i muscoli e che quindi innervano le fibre muscolari, causandone la contrazione.

Nella formazione reticolare ci sono due aree di controllo per l’azione di questi nervi, uno agisce agevolando e l’altro inibendo l’azione sui muscoli.

L’innesco di una queste due regioni di attivazione o disattivazione dipende da alcuni fattori.

Tra questi, due sono legati al sistema stomatognatico, e sono il volume di ossigeno (O2) e l’azione del nervo trigemino.

La mancanza di ossigenazione a livello cerebrale o le disfunzioni nelle aree innervate dal trigemino, soprattutto all’altezza dell’articolazione temporo-mandibolare, promuoverà l’attivazione dell’area inibitoria, che porterà alla disattivazione dei neuroni motori.

In tal modo il tono basale sarà compromesso, il muscolo inizierà lo sforzo da una estensione inadeguata, che danneggia la sua performance, provoca una stanchezza precoce e aumenta notevolmente il rischio di lesioni
muscolari.

INFINE E’ MOLTO PROBABILE CHE UNA MALOCCLUSIONE DENTALE SBAGLIATA DANNEGGI LA PERFORMANCE SPORTIVA.

Ecco spiegata una delle connessioni tra malocclusione o disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare e performance alterata nello sportivo.

Per saperne di più clicca sul link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22879007/

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La posizione della mascella può influenzare l’attività motoria fine della mano durante la scrittura?

E’ stato dimostrato che la mandibola e il collo sono funzionalmente collegati tra loro.

Il cambiamento di entrambi può modulare le funzioni motorie grossolane, come il controllo della postura.

Inoltre si è riscontrato un’ influenza sulle capacità motorie fini, come la scrittura.

Le abilità motorie fini sono tutto ciò che comprende il controllo e la coordinazione della muscolatura delle mani.

La mano aiuta lo sviluppo dell’intelligenza nei bambini e nell’adulto essa è lo strumento che controlla il destino sulla Terra.

Sono stati effettuati a riguardo importanti studi!!!

L’obiettivo di questi studi, era di determinare l’effetto delle posizioni della mascella a riposo, aperta e serrata su vari parametri della grafia mentre si sta in piedi su superfici solide stabili e instabili.

Sono stati raccolti campioni di scrittura a mano da 36 partecipanti maschi sani (età, 15-35 anni)  nelle posizioni della mascella a riposo, aperta e serrata mentre si trovava in piedi su superfici solide stabili e instabili.

I parametri della grafia misurati includevano durata, dimensione verticale, dimensione orizzontale, dimensione assoluta, velocità assoluta media .

Tutti i parametri della grafia variavano tra le posizioni della mascella a riposo, aperta e serrata sia sulla superficie ferma che in quella instabile.

Questo studio ha rivelato che tutti i parametri della scrittura a mano variavano tra le posizioni della mascella a riposo, aperta e serrata su entrambe le superfici solide e instabili, dimostrando che il cambiamento nel sistema motorio della mascella può potenzialmente influenzare le capacità motorie fini.

E’ importante quanto prima fare una visita specialistica per valutare la giusta posizione della mandibola sopratutto nei bambini.

Ma chi è lo specialista che se ne occupa?

Lo GNATOLOGO.

La Gnatologia si dimostra ancora una volta un campo di ricerca all’avanguardia.

Promette sempre di più una migliore comprensione del funzionamento del corpo umano.

Questo porta a terapie utili per migliorare la qualità della vita, e in specifici casi anche a migliore le prestazioni atletiche di sportivi.

Se pensi di avere bisogno di una visita gnatologica, puoi prenotare una visita presso la clinica SMILEDOC di Monterotondo.

Il nostro metodo, sviluppato dal Dottor Civero, si basa su terapie gnatologiche specifiche sviluppate in decenni di studi ed esperienza e realizzate “su misura” per il paziente per riallineare e riabilitare la mandibola nel modo più naturale e meno invasivo possibile.

Contattaci subito!

 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33085222/

 

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Diagnosi e trattamento dei disturbi temporo-mandibolari

I disturbi temporomandibolari (TMD) sono un gruppo eterogeneo di condizioni muscoloscheletriche e neuromuscolari che coinvolgono il complesso dell’articolazione temporo-mandibolare, la muscolatura circostante e le componenti ossee.

Vi elencheremo diagnosi e trattamenti per disturbi temporo-mandibolari:

La TMD colpisce fino al 15% degli adulti, con un picco di incidenza tra i 20 ei 40 anni di età.

La TMD è classificata come intra-articolare o extra-articolare.

I sintomi più comuni includono dolore o disfunzione alla mascella, mal d’orecchi, mal di testa e dolore facciale.

L’eziologia della TMD è multifattoriale e include fattori scatenanti biologici, ambientali, sociali, emotivi e cognitivi.

La diagnosi si basa più spesso sull’anamnesi e sull’esame obiettivo.

La diagnostica per immagini può essere utile quando si sospettano malocclusioni o anomalie intra-articolari.

La maggior parte dei pazienti migliora con una combinazione di terapie non invasive, tra cui educazione del paziente, cura di sé, terapia cognitivo-comportamentale,  terapia fisica e dispositivi occlusali.

Per fortuna oggi sempre più medici quando un paziente ha problemi riferito a questi distretti gli consigliano di rivolgersi ad uno gnatologo.

Cosa fare?

In questi casi bisogna bisogna rivolgersi ad un esperto in gantologia per capire la gravità della situazione.

Lo gnatologo effettuerà gli esami necessari per determinare diagnosi e trattamento.

Nel nostro centro SMILEDOC utilizziamo un approccio multidisciplinare che ci permette di valutare l’impatto globale dei problemi alla mandibola e di valutare soluzioni efficaci nel lungo periodo.

In qualsiasi delle situazioni precedenti ti ritrovi (potrebbero essere più di una contemporaneamente) non esitare a prenotare subito!

Vai a: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25822556/

 

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Ruolo dell’occlusione mandibolare negli sportivi

Il ruolo dell’occlusione e della posizione della mandibola, ha ricevuto negli ultimi anni una maggiore attenzione nei confronti delle prestazioni sportive.

Sono stati eseguiti diversi studi per analizzare e comprendere al meglio la connessione della catena posturale sulla performance sportiva.

Questi studi hanno dimostrato, che gli interventi importanti sull’occlusione possono indurre effetti positivi sulla postura, sull’equilibrio, sulla biomeccanica della camminata e della corsa, sulla resistenza e sulle prestazioni di forza.

Tutto questo migliorando notevolmente il livello di prestazione degli atleti.

Gli effetti neuromuscolari del riposizionamento della mascella e della contrazione dei muscoli, si traduce in un miglioramento delle risposte muscolari durante gli esercizi fisici, contribuendone a rafforzare i movimenti.

Tuttavia, i dati sono promettenti soprattutto se indotti da un corretto serraggio della mascella grazie all’applicazione di specifici dispositivi gnatologici.

L’applicazione di dispositivi gnatologici, può quindi essere vista in primo luogo come un modo per migliorare la salute orale, ma non solo, degli atleti o degli individui, e un possibile strumento per ottimizzare aspetti marginali della performance fisica.

CHI E’ LA FIGURA A CUI DOVETE RIVOLGERVI?

Uno GNATOLOGO.

 La Gnatologia si dimostra ancora una volta un campo di ricerca all’avanguardia.

Promette sempre di più una migliore comprensione del funzionamento del corpo umano.

Questo porta a terapie utili per migliorare la qualità della vita, e in specifici casi anche a migliore le prestazioni atletiche di sportivi.

Se pensi di avere bisogno di una visita gnatologica, puoi prenotare una visita presso la clinica SMILEDOC di Monterotondo.

Il nostro metodo, sviluppato dal Dottor Civero, si basa su terapie gnatologiche specifiche sviluppate in decenni di studi ed esperienza e realizzate “su misura” per il paziente per riallineare e riabilitare la mandibola nel modo più naturale e meno invasivo possibile.

Contattaci subito!

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Come identificare i problemi alla mandibola?

Abbiamo parlato in molti articoli del nostro sito di varie problematiche che possono essere riconducibili a disordini temporo-mandibolari, problemi legati all’occlusione ed ai movimenti della mandibola.

L’articolazione ci permette di masticare, pur essendo “piccola” rispetto ad esempio alle ginocchia o alle spalle, ha un impatto enorme su tutto il resto del corpo.

L’attivazione di muscoli e nervi, nella zona della bocca, causa una serie di meccanismi compensatori che modificano la postura della testa che  può scompensare la postura di tutto il corpo e disturbare funzioni come ad esempio la respirazione.

Ma come si fa ad identificare problemi alla mandibola magari non gravi proprio per accorgersene prima che peggiorino?

Ecco una lista dei sintomi da tenere sotto controllo.

  • Dolori alla mandibola ed al volto

Molto spesso chi ha problemi alla mandibola avverte un dolore che si irradia dalla bocca a tutta la faccia.

Questo dolore può comparire a volte dopo aver masticato cibi impegnativi da masticare (ad esempio cibi molto fibrosi o duri).

  • Emicranie, rigidità al collo o dolori che arrivano fino alle spalle

Molti pazienti soffrono di emicranie, cefalee, problemi al collo (la cosiddetta cervicale) senza sapere che possono provenire da problemi di occlusione.

  • Rigidità o blocchi alla mandibola

Blocchi alla mandibola o sensazione di rigidità possono presentarsi durante uno sbadiglio, al risveglio o quando si parla.

Possono causare da semplici fastidi a dolori forti fino a problemi respiratori anche seri.

  • Acufeni (ronzii, fischio o scampanellio)

Uno dei sintomi più sottovalutati, ma molto fastidioso.

Per fortuna oggi sempre più otorinolaringoiatri quando un paziente ha problemi alle orecchie che non si risolvono in nessun modo gli consigliano di rivolgersi ad uno gnatologo.

Cosa fare?

In questi casi bisogna bisogna rivolgersi ad un esperto in gantologia per capire la gravità della situazione.

Lo gnatologo effettuerà gli esami necessari per determinare diagnosi e trattamento.

Nel nostro centro SMILEDOC utilizziamo un approccio multidisciplinare che ci permette di valutare l’impatto globale dei problemi alla mandibola e di valutare soluzioni efficaci nel lungo periodo.

In qualsiasi delle situazioni precedenti ti ritrovi (potrebbero essere più di una contemporaneamente) non esitare a prenotare subito!

Per Approfondire

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25822556/

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